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SITI ISTITUZIONALI, SOCIAL E WIKIPEDIA LE FONTI PRINCIPALI DEI GIORNALISTI

Siti istituzionali e aziendali, articoli scritti da altri colleghi, social media ed enciclopedie online. Sono queste le principali fonti utilizzate dai giornalisti italiani nel 2022. È quanto emerge dalla terza edizione della nostra ricerca Il giornalismo nell’era digitale.

L45 ha realizzato una ricerca coinvolgendo duecento professionisti iscritti all’Ordine dei Giornalisti. Il questionario sottoposto voleva individuare il modo in cui gli strumenti digitali impattano sulla quotidianità del lavoro in redazione.

Dall’analisi dei dati emersi – le cui percentuali salienti sono riportate di seguito – Simone Guzzardi, partner e amministratore delegato di L45 ha dichiarato: “Da specialisti delle PR che si relazionano quotidianamente con i giornalisti per noi è importante vedere come cambia la loro relazione con le fonti. I dati dell’ultima edizione ci raccontano che gli equilibri tra i diversi social media stanno cambiando. Infatti, per la maggior parte dei giornalisti rimangono imprescindibili, ma rimane ancora molto forte l’attaccamento a un tipo di giornalismo più classico, fatto di incontri con le persone, mezzi di comunicazione tradizionali e ricerche su fonti accreditate come i siti istituzionali o le enciclopedie online. Probabilmente è una reazione al periodo del ‘digitale forzato’ causato dalla pandemia.  Alcune recenti ricerche confermano un trend negativo dell’utilizzo dei social da parte degli italiani. Da quanto è emerso dalla nostra ricerca anche i giornalisti stanno seguendo la stessa via”.

 

Le fonti più utilizzate

Durante l’elaborazione di nuovi pezzi e servizi il 73,5% dei giornalisti italiani cerca informazioni sui siti web istituzionali e/o aziendali, mentre il 72,7% consulta anche gli articoli scritti da altri colleghi. Il 48% controlla i social e il 47% si confronta anche con le enciclopedie online (Wikipedia, Biografie Online, Quora etc.).

Social media sempre importanti ma in calo

Il web è diventato uno strumento imprescindibile per chi svolge questo lavoro, tanto che solo l’1% afferma di non usarlo mai durante le sue ricerche giornalistiche. Al polo opposto, il 53% del campione intervistato, sostiene di utilizzarlo sempre. Diminuiscono rispetto al 2020 i giornalisti che utilizzano i social media per lavoro, nonostante ricoprano un ruolo importante per l’88,9% dei rispondenti.

Facebook in discesa ma rimane il più utilizzato

Il social media che viene utilizzato di più per lavoro rimane Facebook per il 41% dei rispondenti. Tuttavia, diminuisce di quasi quindici punti percentuali rispetto ai dati emersi nel 2020. Al suo posto aumenta l’importanza di LinkedIn e Twitter. Queste piattaforme vengono utilizzate come social primari rispettivamente dal 24% e dal 23% dei giornalisti.

Dove si trovano le notizie

Tra i social media più utilizzati per trovare le notizie spiccano Facebook (33%) e Twitter (30%). In controtendenza il 18% dei giornalisti che, fedele alla vecchia scuola del giornalismo, sostiene di non utilizzare nessun social network per trovare notizie.

LinkedIn si conferma il social più istituzionale

Quando i toni si fanno più formali per chiedere un confronto con un responsabile aziendale o per proporgli un’intervista, i giornalisti preferiscono usare LinkedIn (41%). Il 37% di loro, invece, non utilizza social media per contattare il top management dell’azienda. Al suo posto preferisce servirsi di applicazioni di messaggistica, delle care e vecchie e-mail oppure chiamare il diretto interessato telefonicamente.

Per richiedere la ricerca integrale scriveteci a info@l45.it.

 

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